A oggi, come descritto da Haidn (2015) e Lazzari (2021), il mercato delle attrezzature dispone di tre tipologie di Afs (sistemi per l’automazione della razione unifeed) a crescente livello di automazione; tutte hanno in comune due elementi chiave: la cucina e l’apparato di distribuzione/riavvicinamento della razione.
La presenza di questi sistemi automatici in stalla porta a un miglioramento dell’efficienza della razione perché, se da un lato le bovine hanno a disposizione un alimento sempre fresco (si può infatti arrivare anche a 12 e più distribuzioni di razione al giorno), dall’altro, il carro automatico opera anche un costante riavvicinamento della razione nella mangiatoia riducendo così la selezione che le bovine fanno in favore delle componenti più appetibili della razione.
Attualmente, si conoscono il funzionamento e il potenziale di inserimento in stalla dei sistemi automatici di distribuzione appartenenti alle tipologie I e II mentre per quelli della III tipologia si è ancora in attesa che, dalla fase prototipale, si passi a una piena fase di commercializzazione. Infatti, gli Afs di tipo III, grazie all’automatizzazione di tutte le fasi di preparazione e distribuzione della razione, promettono di raggiungere inediti risultati in termini operativi. I sistemi automatici per l’unifeed possono rappresentare un’opzione interessante anche se li osserviamo sotto l’aspetto della sostenibilità che può essere declinata in diversi modi.
Sostenibilità economica
Qualunque sia la tecnologia adottata, rispetto alla modalità di alimentazione convenzionale (che prevede la distribuzione dell’alimento una o due volte al giorno utilizzando carri semoventi alimentati per lo più a gasolio, oppure carri trainati dal trattore), si ha un miglioramento delle performance energetiche, poiché la maggior parte delle operazioni sono condotte da più efficienti motori elettrici con un risparmio fino al 25% dei costi.
Oltre a questo, le risposte di alcuni allevatori che sono stati intervistati su questo tema hanno evidenziato un generale aumento dell’ingestione di sostanza secca (+2,90 kg/giorno) e di quantità e qualità del latte prodotto (fino a +3,30 kg/giorno) come anche riportato nella letteratura scientifica di settore.
Infatti, la possibilità per gli animali di avere nella mangiatoia piccole quantità sempre fresche di razione più volte al giorno consente da un lato un maggior consumo e dall’altro una riduzione degli avanzi con apprezzabili risparmi economici.
Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte n. 3/2022
Quando la sostenibilità in stalla passa per l’automazione
di M. Brambilla, S. Giovinazzo, A. Lazzari, P. Rossi, A. Calcante, F. M. Tangorra, C. Bisaglia
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