Il Grana Padano ha chiuso il 2021 con una produzione complessiva di 5.234.443 forme, pari a 2.032.896 quintali, (-0,40% rispetto al 2020), il 44% di formaggio marchiato esportato e un conseguente 56% consumato in Italia. Con 2.240.335 forme da 37,5 kg, l’export 2021 fa segnare una crescita di oltre il 7%. L’Europa, con 1.862.833 forme, assorbe oltre l’83% delle esportazioni di Grana Padano dop, con un incremento del 5,93% rispetto al 2020.
Sono questi i dati salienti presentati il 24 maggio scorso dal consiglio d’amministrazione del Consorzio di tutela Grana Padano all’assemblea generale riunita al Centro fiere di Montichiari (Brescia), che ha approvato con il 98% di consensi la relazione e l’aggiornamento del piano produttivo per meglio allinearlo con gli obiettivi per il 2022.
«Con il piano produttivo varato a novembre ci siamo prefissati di legare la produzione all’aumento dei consumi, che devono anticipare e giustificare il suo andamento per evitare ripercussioni negative sui prezzi – ha spiegato Renato Zaghini, presidente del Consorzio – Vedendo l’andamento dei consumi globali nel 2021 e i numeri di fine anno ci hanno dato ragione, perché si è registrato un +2,8% in Italia, segno di stabilità e per certi versi inatteso dopo la loro vistosa crescita nel 2020. Anche i primi quattro mesi del 2022 confermano la tendenza, che così ha portato il mercato del Grana Padano dop a un andamento assai positivo. Dobbiamo tuttavia mantenere la guardia alta, per il caro energia, con il quale le aziende consorziate devono fare i conti».