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Scaphoideus titanus, vettore della flavescenza, e le cocciniglie hanno acquisito negli ultimi anni un ruolo di primaria importanza negli ambienti vitivinicoli italiani. Tale fenomeno è legato, da un lato, al cambiamento climatico in atto che ha favorito le infestazioni nel vigneto e, dall’altro, al processo di revisione europea delle sostanze attive che ha ridotto il numero di insetticidi disponibili rendendo più complesse le strategie di difesa.
Flavescenza dorata, un problema irrisolto
La flavescenza dorata rispecchia la definizione di malattia ambientale, ovvero non riguarda il singolo vigneto ma l’intero agroecosistema in cui il vigneto è inserito. Per approntare una corretta gestione risulta innanzitutto fondamentale eliminare potenziali fonti di inoculo o di sopravvivenza degli insetti vettori, Scaphoideus titanus in primis, come ad esempio la rimozione dei polloni e delle piante infette anche quando non sussiste un decreto di lotta obbligatoria a livello regionale.
La gestione dell’agroecosistema impone in secondo luogo il controllo di Scaphoideus titanus da effettuare non solo nei vigneti in produzione ma anche nella vegetazione limitrofa, in particolare nei vigneti abbandonati, poiché su questa possono risiedere anche cicaline occasionali che potrebbero introdurre il fitoplasma nel vigneto.
Il monitoraggio di S. titanus resta fondamentale per una corretta strategia di difesa, ma non può prescindere dallo studio della sua fenologia. Infatti, in considerazione del fatto che lo scafoideo compie una sola generazione l’anno, va controllato in maniera specifica e programmata: S. titanus diventa infatti dannoso a partire dalla 3ª età ed esprime la massima pericolosità alla 5ª età, quando acquisisce la capacità di volare.
Un’importante differenza rispetto al passato è la riduzione a 7-10 giorni del tempo di latenza negli adulti, ovvero il tempo che intercorre tra l’acquisizione del fitoplasma e la capacità di trasmetterlo.
Molto importante poi risulta la correlazione con le condizioni climatiche che possono rendere o meno efficace il trattamento insetticida: ad esempio, a seguito di una pioggia battente, i giovani individui cadono sul cotico erboso, sopravvivendo qui per qualche giorno, per poi riprendere a colonizzare la pianta, pertanto, un trattamento a seguito di simili eventi metereologici risulterebbe inefficace.
Tutto ciò evidenzia un cambio di paradigma rispetto al passato che mira a salvaguardare l’equilibrio dell’agroecosistema viticolo. Pertanto, la gestione a livello di comprensorio è la migliore strategia per abbattere l’incidenza della malattia con trattamenti eseguiti secondo gli stadi fenologici del vettore.
Cocciniglie, la difesa parte dal monitoraggio
La conoscenza dell’entomofauna e il suo monitoraggio diventano di primaria importanza anche per le cocciniglie, che con sempre più frequenza arrecano danni su vite. Tra queste, le cocciniglie farinose (Planococcus ficus, Heliococcus bohemicus e il recente Pseudococcus comstoki) sono responsabili dei danni maggiori.
Le tre specie possono essere identificate tramite caratteristiche morfologiche ma tutte possiedono un’elevata mobilità dei giovani e degli adulti, favorendo la loro diffusione in vigneto e sulla singola pianta, fino a compromettere definitivamente i grappoli.
I giovani individui (le neanidi), la fase più suscettibile ai trattamenti con insetticidi, appaiono due o tre volte all’anno a seconda della specie. Ancora una volta il monitoraggio e lo studio degli stadi fenologici risultano fondamentali per una strategia di difesa efficace.
Sivanto Prime, Flipper, Movento 48 SC: tre soluzioni contro cocciniglie e cicaline
L’utilizzo di insetticidi, quando richiesto, va effettuato utilizzando il prodotto più adatto secondo il periodo, l’insetto target e il suo stadio fenologico, una scelta non scontata considerando la progressiva diminuzione delle alternative disponibili sul mercato.
Le soluzioni Bayer per la miglior difesa insetticida su vite sono SIVANTO PRIME®, FLIPPER® e MOVENTO®.
SIVANTO PRIME® è un formulato a base di flupyradifurone dotato di traslocazione sistemica e translaminare che fornisce una protezione immediata e duratura specificamente contro le cicaline tra cui S. titanus. La sua forza sta nella massima rapidità d’azione (Fast-Feeding Cessation), capace di esprimersi entro 10 minuti dall’assunzione da parte dell’insetto, determinandone un blocco immediato dell’attività trofica. Presenta un profilo tossicologico favorevole, mostrandosi compatibile con i principali insetti utili.
Sempre contro le cicaline, ma con efficacia anche su tripidi e acari, Bayer propone FLIPPER®, un prodotto consentito in agricoltura biologica, costituito da sali potassici di acidi grassi dell’olio d’oliva, attivo per contatto e che deve pertanto raggiungere l’insetto attraverso un’ottimale distribuzione evitando il gocciolamento. Anche in questo caso presenta un buon profilo tossicologico nei confronti degli insetti utili e sono consentiti sino 5 trattamenti nell’arco dell’anno.
Contro le cocciniglie il prodotto di punta dell’offerta Bayer è MOVENTO®, a base di spirotetramat, registrato su vite anche contro fillossera ed afidi. È dotato di attività insetticida una volta ingerito dall’insetto, poiché deve essere trasformato nella sua forma attiva. Selettivo nei confronti degli insetti utili, offre un’efficacia prolungata nel tempo grazie alla possibilità di traslocazione sia per via floematica che xylematica, caratteristica unica tra gli insetticidi.
Per limitare la comparsa di fenomeni di resistenza e assicurare al contempo una completa efficacia del trattamento oltre all’alternanza dei meccanismi d’azione è fondamentale il rispetto delle dosi indicate in etichetta e assicurare una buona distribuzione dei prodotti nel vigneto indipendentemente dalla quantità d’acqua utilizzata.
Per approfondire il tema della gestione della flavescenza dorata segui gli interventi di Nicola Mori ed Enrico Marchesini nel Live Event 2021 Flavescenza dorata e cocciniglie della vite: problematiche in espansione.