La Camera ha rigettato l’emendamento che consentiva di riaprire la rateizzazione delle multe sulle quote latte contenuto nel cosiddetto decreto «taglia prezzi», recante misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina. La questione aveva sollevato reazioni contrastanti da parte del mondo politico e delle organizzazioni sindacali agricole.
«È una piaga che va risolta – ha commentato con favore qualche giorno fa l’assessore regionale lombardo all’agricoltura, Fabio Rolfi – salvaguardando le imprese agricole, nelle quali in molti casi c’è stato un cambio generazionale in questi anni. Dobbiamo garantire continuità aziendale e non impoverire il patrimonio zootecnico, accompagnando le aziende che hanno in eredità questa situazione per superare le difficoltà e mettersi in linea col futuro».
Di tutt’altro avviso il presidente della Copagri Franco Verrascina. «Non possiamo accettare – ha affermato – che venga riaperta la partita del pagamento delle multe delle quote latte e riteniamo che un intervento legislativo in questa direzione sia anacronistico e inadeguato, in quanto rischia di causare la chiusura di migliaia di stalle. Auspichiamo che si intervenga per tenere conto dei recenti pronunciamenti della Corte di giustizia dell’Unione europea, che appena qualche mese fa aveva dichiarato nulle tutte le annate oggetto di prelievi supplementari».
«Alla luce delle decisioni della Corte di giustizia UE, infatti, ultima delle quali quella del 13 gennaio scorso, e in ragione della necessità di impedire qualsivoglia attività di riscossione di somme determinate in maniera non corretta in virtù delle decisioni UE – ha concluso Verrascina – riteniamo necessario sospendere iniziative di recupero, anche per compensazione, e laddove vengano rideterminati gli importi annullare al contempo qualsiasi richiesta di interessi o sanzioni, considerato l’intervenuto annullamento delle comunicazioni inviate».