Con l’ultimo testo del «decreto Aiuti», contenente misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina, il Consiglio dei ministri ha introdotto importanti novità anche per le imprese agricole. La principale è il rifinanziamento del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura presso il Mipaaf per ulteriori 20 milioni di euro.
Lo strumento, istituito con la legge di bilancio 2021, rivelatosi tra i più utili ed efficaci a sostegno del settore primario durante l’emergenza Covid-19, erogherà contributi alle imprese che hanno subito pregiudizi economici a causa della contrazione della domanda, dell’interruzione di contratti e della crisi delle catene di approvvigionamento.
Il rifinanziamento del fondo – spiega una nota del Mipaaf – appare oggi necessario per consentire al Ministero di predisporre una serie di misure (analoghe a quelle già attuate durante la fase di emergenza sanitaria) a sostegno di quelle imprese che hanno subito – e stanno tutt’ora subendo – gli effetti pregiudizievoli della crisi russo-ucraina, sia per le restrizioni alle esportazioni sia per le difficoltà nel reperire le materie prime.
Il dl Aiuti interviene anche sul capitolo delle agroenergie, con il duplice obiettivo di favorire l’autoapprovvigionamento energetico da parte delle aziende agricole e garantire la diversificazione delle fonti per il sistema nazionale, nell’ottica anche del rafforzamento della multifunzionalità.
Nello specifico, il decreto autorizza l’incremento della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel settore agricolo, attraverso la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle strutture produttive aventi potenza eccedente il consumo medio annuo di energia elettrica, compreso quello familiare, e la vendita in rete dell’energia elettrica prodotta.
Sono stati infine stanziati 180 milioni di euro per l’accesso alle garanzie Ismea sui mutui alle piccole e medie imprese agricole e della pesca che abbiano registrato un incremento dei costi per l’energia, per i carburanti o per le materie prime nel corso del 2022.
La garanzia copre il 100% dei nuovi finanziamenti, purché prevedano il rimborso del capitale non prima di 24 mesi dalla erogazione del mutuo e una durata fino a 120 mesi. F.Pi.