Portare il prezzo del latte «a 44 centesimi al litro, ossia oltre l’indicizzazione ordinaria. I margini ci sono tutti per poterlo fare e andare avanti così è davvero impossibile». Lo ha detto il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, a margine dell’incontro dove ha annunciato per il 28 febbraio una iniziativa in Liguria contro rincari di energia e materie prime, peste suina e tensioni dei trasportatori.
«Oggi il latte in Lombardia pagato da Lactalis con l’indicizzazione dovrebbe arrivare a febbraio a 41,5 centesimi di euro/L – spiega Scanavino – mentre quello non sotto contratto, ma spot, è oltre i 45 centesimi e quindi ci sono tutte le condizioni per arrivare tranquillamente a 44 centesimi che noi richiediamo».
Cia-Agricoltori Italiani ha lanciato l’allarme anche per le ripercussioni sugli allevatori della guerra in Ucraina. Le nostre stalle sono infatti fortemente dipendenti dal mais, principale ingrediente delle razioni alimentari per gli animali, di cui Kiev è secondo Paese fornitore con 700.000 tonnellate.
La situazione in Ucraina si aggiunge ai rincari vertiginosi che stanno già impattando pesantemente sui costi di produzione di tutte le imprese agricole nazionali e, in particolare, rischiano di mettere al tappeto gli allevatori di vacche da latte, già in lotta per l’aumento di almeno 5 centesimi al litro del prezzo del latte alla stalla.