«Fare dell’Italia un paese leader sulle Tea, le Tecniche di evoluzione assistita in agricoltura, per poter avere piante più sostenibili dal punto di vista ambientale, ridurre l’uso di fitofarmaci e aumentare le resistenze ai cambiamenti climatici, con oggettivi benefici per la produttività sempre preservando le peculiarità della biodiversità italiana».
Come ha spiegato Filippo Gallinella, presidente della Commissione agricoltura, sono questi gli obiettivi della proposta di legge presentata oggi a Montecitorio dal M5S con cui si punta a permettere la ricerca in campo aperto sugli organismi prodotti con tecniche di genome editing (mutagenesi sitodiretta) e cisgenesi, per fini sperimentali e scientifici sotto l’egida della ricerca pubblica.
La proposta è «in coerenza con lo studio della Commissione europea dell’aprile 2021 sullo stato delle nuove tecniche genomiche ai sensi del diritto dell’Unione e nelle more dell’adozione da parte dell’Ue di una disciplina organica in materia».
Per Stefano Vaccari, direttore generale del Crea, l’ente di ricerca del Ministero delle politiche agricole, «la ricerca in campo di queste nuove tecnologie rappresenta un fattore strategico per l’agricoltura nazionale. Abbiamo bisogno di essere competitivi permettendo di salvaguardare le nostre tipicità. Il Crea, che può contare su 12 centri di ricerca di cui uno specifico per la Genomica, a Fiorenzuola d’Adda, è pronto a mettere sul terreno varietà che abbiamo già testato in laboratorio: tra queste, ad esempio, vitigni che ci permettano meno trattamenti per la peronospora»
«Con questa proposta di legge possiamo anticipare i tempi, senza attendere l’Ue, e porci nel filone di Stati come Cina, Regno Unito e USA. Aspettiamo, dunque, solo l’approvazione della norma, strategica forse almeno quanto il Pnrr».
«Oggi con le biotecnologie riusciamo a coniugare ricerca di base con ricerca applicata, per rispondere alle esigenze del comparto primario nazionale» ha dichiarato Edgardo Filippone, presidente della Società Italiana di Genetica Agraria (Siga).
«Le Tea ci permettono di poter agire con forbici molecolari sul singolo mattoncino del DNA come accade già in natura ma con tempi molto differenti. Mi complimento con la politica che ha ascoltato il grido di dolore della ricerca, ha compreso il valore delle nostre attività e ci auguriamo che la proposta di legge porti il nostro Paese all’avanguardia. Potremo celebrare i 200 anni dalla nascita di Mendel nel 2022 con una norma che permetta la ricerca in campo, imprescindibile sempre con tutte le disposizioni di precauzione».
Gallinella ha concluso dicendo: «Mi auguro che il dibattito normativo sia proficuo ma anche celere per poter dare questo strumento potente e innovativo nelle mani degli agricoltori, sotto l’egida della ricerca pubblica dell’autorevole Crea».