«Saremo senz’altro in grado di consegnare nei tempi a Bruxelles, entro il 31 dicembre, il nostro Piano strategico, avendo accelerato molto in questa ultima fase». Lo ha detto il ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, in audizione con le Commissioni riunite agricoltura di Senato e Camera in merito al percorso di attuazione del Pnrr e alla definizione del Piano strategico nazionale nell’ambito della nuova Pac.Si tratta del documento centrale per l’attuazione della nuova Pac che fissa i target, stabilisce gli interventi e assegna le risorse.
«È un momento centrale questo per i nostri sistemi agroalimentari – ha detto il ministro – abbiamo una nuova Pac ma c’è ancora incertezza interpretativa su alcuni dettagli, e fin quando non c’è un quadro giuridico certo non è facile costruire un Piano strategico. La pubblicazione sulla Gazzetta dei tre regolamenti sulla riforma Pac è prevista per il 6 dicembre, fino ad oggi abbiamo operato senza il testo definitivo».
Per quanto riguarda il lavoro, il ministro ha detto «le idee però sono chiare grazie anche a un dialogo fittissimo con tutti gli stakeholder del mondo agroalimentare perché abbiamo fatto un tavolo di partenariato amplissimo, uno strumento fondamentale per le esigenze del nostro settore e sviluppare un confronto trasparente».
«L’obiettivo comune – ha detto ancora il ministro – è portare avanti un percorso condiviso con le organizzazioni professionali del mondo agricolo, con le istituzioni e la società civile. All’ultima riunione del 22 novembre hanno partecipato 282 rappresentanti e oltre 350 utenti hanno seguito in streaming i lavori».
«Credo che la nuova Pac debba tenere l’equilibrio e rispondere alle posizioni ambientaliste, ma è una politica di supporto ai produttori agricoli. Il sostegno deve essere fatto quindi verso il mantenimento delle produzioni agroalimentari, sempre compatibilmente con la tutela dell’ambiente».
Patuanelli ha ricordato che «al tavolo di partenariato ci sono approcci diversi, con anche posizioni critiche delle associazioni ambientaliste per alcune mancanze, a loro vedere, e che chiedono al governo una maggiore incisività nel processo di transizione ecologica dei sistemi agroalimentari».