Indagine sulle scelte d’acquisto del vino

Un recente studio di Nomisma Wine Monitor realizzato per Valoritalia si è posto l’obiettivo di indagare ruolo, percezione e riconoscibilità della sostenibilità.

Tali valori sono stati indagati nel percepito sia dei consumatori sia dei produttori di vino e in due differenti momenti (2020 e 2021) per comprendere anche l’evoluzione intervenuta nel mezzo della pandemia. Il campione intervistato ha riguardato 1.000 interviste tra la popolazione italiana compresa tra i 18 e i 65 anni.

Partendo quindi da come la pensano i consumatori, il primo aspetto indagato ha riguardato i criteri di acquisto più importanti nella scelta di un vino, a prescindere dal luogo di consumo (in casa o fuori casa). L’appartenenza a una denominazione di origine certificata, la provenienza da un territorio specifico di produzione e la presenza di fascette e contrassegni doc/docg figurano rispettivamente ai primi tre posti nelle preferenze dei consumatori italiani. A seguire la gradazione alcolica, un criterio il cui ruolo è cresciuto soprattutto durante l’anno in corso, dato che nel 2020 lo stesso item figurava al quinto posto, dopo il brand aziendale. E tra i criteri che nel 2021 hanno registrato una maggior progressione in termini di importanza da parte dei consumatori figura proprio la sostenibilità.

Sondaggio sui consumatori

Ma in cosa consiste il valore aggiunto che offrono i vini sostenibili ai consumatori? Secondo gli stessi, risiede principalmente in tre fattori strettamente connessi alla tutela dell’ambiente: minor utilizzo di agrofarmaci e fertilizzanti (lo pensa il 24% degli intervistati), rispetto dell’ecosistema e della biodiversità (18%) e minor uso di energia (14%). Ma a registrare un sensibile incremento rispetto al 2020 è l’attenzione ai risvolti sociali e paesaggistici legati alla produzione di vino sostenibile che deve infatti garantire lo sviluppo economico e sociale dell’azienda (secondo il 6% dei consumatori, il 5% nel 2020) ma anche rispettare il patrimonio culturale/paesaggistico del territorio in cui viene prodotto (dal 5% al 7%).

Secondo i consumatori, la sostenibilità si esprime nel minor utilizzo di agrofarmaci e fertilizzanti per il 24% degli intervistati, rispetto dell’ecosistema e della biodiversità per il 18% e minor uso di energia per il 14%.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 6/2021
Vini sostenibili tanto richiesti ma poco riconoscibili
di Denis Pantini
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