“Nei quarant’anni di vita di Asnacodi – ha dichiarato Albano Agabiti, presidente dell’Associazione durante l’apertura dei lavori del 6° Forum internazionale Asnacodi Italia: Gestione del rischio in agricoltura – abbiamo sempre avuto numeri in crescita e nel 2021 dovremmo raggiungere 9,5 miliardi di euro di valori assicurati, con oltre 600 milioni di premi pagati e più di 400 milioni di euro di risarcimenti erogati. Le imprese che aderiscono allo strumento assicurativo sono 75-80 mila a seconda degli anni, ma pressoché costanti. Per quanto riguarda invece le superfici constatiamo un aumento progressivo perché coloro che sperimentano il sistema di gestione del rischio decidono di utilizzare sempre di più lo strumento”.
“Oggi – ha proseguito Agabiti – siamo davanti a una sfida epocale: più l’agroalimentare diventa centrale nell’economia del Paese e diventa fondamentale per la bilancia dei pagamenti con l’estero, più dobbiamo assicurare stabilità al sistema e pertanto la gestione del rischio diventa un aspetto fondamentale”.
“Per contribuire alla crescita del settore e dell’economia nazionale Asnacodi Italia vuole ampliare la base assicurativa, fino a coinvolgere le 400-600 mila aziende agricole potenziali fruitori di meccanismi di gestione del rischio”.
Si apre una stagione nuova – ha sottolineato Agabiti – con la possibilità di contare su una varietà di strumenti dagli Ist, alle polizze tradizionali e parametriche, fino ai fondi di mutualizzazione che ci consentiranno di offrire struemnti adeguati a una molteplicità di imprese.
Il prelievo obbligatorio del 3% – ha continuato Agabiti – a partire da gennaio 2023, destinato a alimentare un fondo per la gestione dei rischi catastrofali è un passo importante per affrontare la gestione del rischio a 360 gradi. E’ un risultato importantissimo, ottenuto a livello comunitario su spinta italiana. Il nuovo strumento non è ancora definito precisamente, potrebbe essere un fondo di mutualizzazione gestito dal pubblico oppure una realtà mista pubblico privata con la partecipazione delle compagnie di assicurazioni. Sarà comunque un passo avanti straordinario per chiudere l’epoca degli aiuti ex post: una finzione, se consideriamo lo sforzo e la spesa per la perimetrazione delle aree colpite dagli eventi catastrofali e l’ammontare del risarcimento, pari al 2-3% del danno reale subito dalle imprese.
Inoltre apprezziamo moltissimo l’azione del Governo, che su spinta del ministero delle politiche agricole, ha previsto nella legge di bilancio, per il 2022, 50 milioni di euro per avviare la sperimentazione di un primo fondo di mutualizzazione nazionale.
Questo fermento e la molteplicità di approcci alla gestione del rischio, aiuterà il sistema dei consorzi di difesa, gestito direttamente dagli agricoltori e quindi assolutamente democratico, oltre che presente capillarmente su tutto il territorio nazionale, a far sperimentare l’esperienza della gestione del rischio a un numero sempre maggiore di imprese.
“La gestione del rischio – ha concluso Agabiti – deve diventare l’ordinarietà della conduzione aziendale per 400-500 mila imprese italiane”.