Aumento insostenibile dei costi produttivi per le aziende, impennata nei prezzi al consumo, ma mancanza di un adeguato riconoscimento ai produttori.
È questa la situazione che, negli ultimi mesi, stanno vivendo le aziende da latte, strette nella morsa di una parte di industria che impone prezzi tra 0,34 e 0,36 euro/L, molto al di sotto dei costi di produzione «e questo è insostenibile. Se si andrà avanti così – ha dichiarato Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – la prospettiva sarà una sola, la chiusura di molte aziende». All’interno della filiera, gli allevatori sono infatti l’unica categoria che non può adeguare il proprio prezzo di vendita all’aumento delle materie prime.
«Le istituzioni devono salvaguardare il produttore – prosegue Lugli – che è il primo anello della filiera. Il mondo industriale e la catena distributiva naturalmente fanno resistenza, ma senza di noi crolla l’intero sistema produttivo». «Chiediamo all’industria – aggiunge Cortesi – di tenere conto della situazione degli allevatori e di adeguare dunque i propri prezzi. Solo così potremo camminare di pari passo e salvaguardare il nostro settore».