Secondo giorno, oggi, di Vinitaly Special Edition, la manifestazione veronese che segna il ritorno in presenza della «casa» del vino italiano dopo due anni, in una edizione riservata agli operatori in attesa del prossimo aprile, quando tutti i padiglioni torneranno ad affollarsi di produttori e visitatori.
Si tratta, ha ricordato durante l’inaugurazione Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, «del terzo evento di quest’anno, inserito in una road map nazionale e internazionale che troverà compimento ad aprile prossimo con la 54ª edizione di Vinitaly. Un evento business e di natura straordinaria messa in campo per accelerare la crescita del vino tricolore e delle aziende italiane sui mercati obiettivo post emergenza».
Vinitaly, ha proseguito Danese, «riparte e lo fa con questa significativa anteprima speciale, lo farà a dicembre in Cina con Wine to Asia e soprattutto nel 2022 con un’edizione rinnovata di Vinitaly che è già sold out e nella quale Veronafiere ribadirà al mondo tutta la forza del vino italiano che, anche grazie alla sua fiera di riferimento, ha visto negli ultimi anni un incremento delle vendite all’estero di circa il 150 per cento».
Questa Vinitaly Special Edition, per Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, si colloca «dopo 20 mesi di incubo» e, allo stesso tempo, in un momento d’oro per il vino italiano. «Questa è l’annata del secolo: abbiamo prodotto un po’ di meno, ma una grande qualità».
Allineato su Verona capitale del vino anche il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli: «Oggi è un momento di festa, un evento molto importante di confronto tra gli operatori e il governo non può che andare a traino alle attività che si svolgono in questi contesti, in una edizione di Vinitaly che è davvero una Special Edition, organizzata in un momento in cui c’è un grande rimbalzo economico e che deve essere trasformato in crescita strutturale».
«Dobbiamo utilizzare i fondi del Pnrr, della Pac e del governo – ha aggiunto Patuanelli – per far sì che questo rimbalzo diventi crescita strutturale. Avremo a disposizione, fino al 2027, 323 milioni di euro per fare promozione sui mercati esteri attraverso l’ocm vino, che è stato confermato dalla Politica agricola comune».