Shaping Revolution, la nuova forma dell’innovazione. È questo lo slogan scelto da BASF per lanciare Revysol (marchio registrato della sostanza attiva mefentrifluconazolo), il triazolo di nuova generazione recentemente introdotto in Italia sui cereali a paglia e di prossima registrazione su vite, pomacee e drupacee (su pero è stata ottenuta la registrazione per 120 giorni contro la maculatura bruna).
Per presentare questa innovativa soluzione fungicida, BASF ha organizzato lo scorso 14 settembre un evento digitale durante il quale sono state descritte le caratteristiche della molecola che diventerà un nuovo punto di riferimento all’interno di una famiglia che da oltre trent’anni viene ampiamente utilizzata su numerose colture e differenti target.
«Revysol – ha sottolineato Claudio Pivi, senior crop manager field di BASF – rappresenta il più importante progetto di sviluppo di un nuovo fungicida degli ultimi anni per BASF e ha interessato 40 colture in 60 Paesi su 80 differenti malattie».
«Con Revysol – ha aggiunto Vanes Rubboli, senior crop manager specialty di BASF – offriamo al mercato un innovativo triazolo, disponibile in diversi formulati da solo o in miscela, che co- niuga elevata efficacia e un profilo tossicologico in linea con i nuovi standard regolatori, due caratteristiche che negli ultimi anni hanno influenzato la disponibilità di sostanze attive appartenenti a questa famiglia chimica».
Per capire come il quadro normativo europeo stia influenzando la disponibilità di sostanze attive e quali caratteristiche deve oggi possedere un agrofarmaco per poter essere introdotto sul mercato è intervenuto Floriano Mazzini del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna.
«Il regolamento 1107/2009, che norma l’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari in Unione europea – ha spiegato Mazzini – ha determinato una progressiva riduzione delle sostanze attive disponibili (90 sostanze attive uscite dal mercato a fronte di sole 27 nuove introduzioni delle quali 15 appartenenti agli agenti di biocontrollo). Oggi un prodotto per poter essere registrato, accanto all’efficacia, deve non essere candidato alla sostituzione, presentare bassa pericolosità per la salute umana e per l’ambiente e limitate misure di mitigazione per gli organismi non target».
Come agisce Revysol
Proprio questi sono i requisiti alla base di Revysol, il primo triazolo registrato ai sensi del nuovo regolamento 1107/2009, che coniuga massima attività fungicida e minori effetti collaterali per l’uomo e gli organismi non target, presentando elevata specificità con l’enzima target presente nei funghi.
«Come gli altri triazoli appartenenti al sottogruppo degli inibitori della demetilazione (DMI) – ha illustrato Gerd Stammler, fungicide resistance management di BASF – Revysol blocca l’enzima C14-demetilasi, inibendo così la biosintesi dell’ergosterolo, molecola fondamentale della membrana cellulare, e di conseguenza lo sviluppo fungino. A differenza però degli altri fungicidi appartenenti a questa famiglia, per i quali si è assistito nel corso degli anni a un declino delle performance, Revysol offre un’efficacia superiore grazie all’elevata affinità con l’enzima target».
«Revysol – ha continuato Stammler – sviluppato proprio per prevenire i fenomeni di resistenza legati alla mutazione del sito target, grazie alla flessibilità strutturale offerta dall’unità isopropanolo (è il primo isopropanolo- azolo). Quando la molecola si avvicina al sito target ha la capacità di ripiegare la propria struttura adattandosi perfettamente al sito stesso, assicurando così un forza di legame sino a 100 volte superiore rispetto ai triazoli tradizionali e di conseguenza un’elevata efficacia».
Questa elevata efficacia è stata dimostrata anche su patogeni, quali oidio della vite, ticchiolatura del melo e maculatura bruna del pero, che hanno manifestato fenomeni di resistenza ai triazoli tradizionali. Introduzione sul mercato italiano
Alla fine del 2020 Revysol è stato registrato sui cereali a paglia in miscela con F500 nel formulato commerciale Revycare per il controllo di septoria, ruggini, ramularia.
«Si tratta di un fungicida – ha spiegato Stefano Tarlazzi technical crop manager cereals, corn & n-management di BASF – che grazie anche all’innovativa formulazione è in grado di abbinare efficacia, selettività e flessibilità di impiego indipendentemente dalle condizioni climatiche».
«All’inizio del 2021 – ha pecisato Mirko Valente technical crop manager wine grapes & top fruits di BASF – sarà invece registrata una specifica formulazione in base acqua contenente Revysol per il controllo delle malattie di vite da vino e da tavola (oidio), di pomacee (ticchiolatura, oidio, maculatura bruna) e di drupacee (monilia e oidio)».
In futuro poi (secondo semestre 2024) BASF prevede un’ulteriore estensione di impiego su orticole, agrumi e frutta a guscio mentre sulle colture estensive verrà sviluppata una miscela per la protezione della spiga dei cereali a paglia e per la difesa della barbabietola.
Giannantonio Armetano