Un vigneto durevole dipende dall’impianto

L’impianto di un nuovo vigneto è un investimento importante e implica un’accurata pianificazione delle spese, soprattutto dal punto di vista dei materiali utilizzati.

Legno

Da sempre uno dei materiali più utilizzati, il legno continua a essere usato nell’impianto del vigneto per la creazione di pali di testata e, più di rado, di mezzeria, di tutori per le barbatelle e di accessori come ganci e legacci (vimini).
Ai fini della durevolezza di un legname hanno primaria importanza le sue caratteristiche fisiche di partenza: si ricercano bassa porosità, alta durezza e resistenza ai parassiti, tipiche di piante cresciute in ambienti siccitosi e ricche di sostanze antimicrobiche come resine o tannini. I vantaggi strutturali di questo materiale sono una buona flessibilità e resistenza agli urti unite a leggerezza e manovrabilità superiori rispetto ad altre tipologie di materiali.
Viene utilizzato principalmente legno di castagno, di robinia e, più di rado, legno di pino ed eucalipto. In aggiunta, il legname risulta particolarmente apprezzato e utilizzato per la connotazione estetica più tradizionale che trasmette al vigneto e per l’immagine di ecosostenibilità che dà al luogo di produzione, elemento sempre più apprezzato e ricercato di questi tempi, al punto da essere obbligatorio per vincoli paesaggistici in alcuni areali.
La durevolezza del palo viene aumentata tramite processi di impregnazione per immersione o in autoclave con diverse sostanze protettive nei confronti di patogeni, quali soprattutto solfato di rame, o tramite carbonizzazione dell’estremità infissa nel terreno, pratica che risulta ormai quasi abbandonata per problemi di costi e laboriosità. Questi trattamenti hanno l’indubbio effetto di aumentare la vita in campo delle strutture in legno, la cui durata a ogni modo varia tra i 10 e i 20 o più anni.

Cemento

L’impiego del cemento, materiale particolarmente utilizzato nel secolo scorso, resta tuttora per la creazione di pali di testata, di puntoni e, meno frequentemente, di pali di mezzeria e di alcuni accessori, come poggiapali e ancoraggi. Le caratteristiche del materiale sono una buona durevolezza, una generale resistenza a danni fisici e al deterioramento chimico e il costo decisamente inferiore rispetto a materiali alternativi. La rottura e il conseguente sgretolamento del cemento è una problematica importante, ad esempio, nell’utilizzo di vendemmiatrici.

Metalli

Utilizzate di rado negli anni precedenti, le leghe metalliche iniziano a essere applicate in maniera effettiva solo a partire dagli anni 60, per poi conoscere una grande diffusione.
I vantaggi di questi materiali sono la grande robustezza e il peso generalmente contenuto che comportano una buona maneggevolezza e facilitano le operazioni d’impianto e di gestione in viticoltura meccanizzata.
Una problematica molto importante per questo materiale è l’effetto degli agenti atmosferici, che tendono a ossidare. Per questo motivo l’utilizzo dell’acciaio «nudo» è ormai stato abbandonato, a eccezione di vigneti con forme di allevamento poco espanse tipiche di Spagna, Grecia e della Francia meridionale. Il trattamento di protezione più comune è la zincatura, che può portare la vita delle strutture a superare quella del vigneto.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 45/2019
Un vigneto durevole dipende dall’impianto
di M. Deandrea, P. Pensa
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