Forse a causa della mancanza di prodotto, in Francia e Germania il mercato del latte crudo prima di Ferragosto ha fatto un balzo all’insù, registrando quotazioni pari a 0,45 euro/kg partenza. Successivamente gli scambi hanno visto una ulteriore piccola crescita delle quotazioni, con il latte crudo offerto all’estero tra 0,46 e 0,48 euro/kg.
In Italia invece la situazione commerciale è più tranquilla, con il latte crudo trattato a 0,40-0,41 euro/kg. Tuttavia nel nostro Paese, secondo un’analisi di Coldiretti sulle quotazioni della Borsa di Lodi, mercato di riferimento per il latte spot in Italia, il prezzo alla stalla di questo prodotto ha registrato un aumento del 13% nel 2021, trainato da una domanda in aumento per forniture fuori dai contratti annuali. Ad agosto, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il listino di Lodi risulta in crescita, con un picco di 41,24 centesimi di euro al litro e un andamento positivo che coinvolge anche burro e formaggi.
«A fronte di questi risultati – ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini – è necessario che nei contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori siano concordati prezzi del latte alla stalla più alti che seguano il trend del mercato. Con i rincari delle materie prime alla base dell’alimentazione degli animali è fondamentale assicurare la sostenibilità finanziaria degli allevamenti sottraendoli al rischio di chiusura a causa di prezzi sotto i costi di produzione».