Obiettivo sostenibilità: le attività di Coprob

barbabietole

La sostenibilità sta diventando sempre più «parola d’ordine» e scelta obbligata per l’agricoltura europea: le norme previste dalla nuova Pac, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2023 con le strategie «Green Deal» e «A Farm to Fork», si prefiggono infatti di rendere l’Europa il primo Continente a impatto climatico zero nel 2050; tutto ciò coniugando la salvaguardia della salute e dell’ambiente con la tutela dell’economia.

In quest’ottica, anche i contributi finanziari per i diversi settori produttivi saranno strettamente collegati e subordinati all’utilizzo di tecniche di coltivazione sostenibili. Coprob – unica cooperativa di produttori bieticoli, caratterizzata da una gestione completa della filiera, dal campo al mercato, al quale si presenta attraverso la marca Italia Zuccheri – promuove con decisione già da diversi anni i più moderni metodi di coltivazione in grado di garantire la diminuzione dell’impatto ambientale.


«In questo percorso orientato alla sostenibilità – dichiara il direttore dell’Ufficio agricolo Massimiliano Cenacchi – Coprob ha aderito alla certificazione SQNPI (Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata), strumento volontario per tutti i prodotti agricoli e agroalimentari ottenuti secondo le tecniche di un apposito disciplinare. L’Organismo di Controllo (OdC) scelto da Coprob è Valoritalia, azienda che ha dimostrato una cospicua esperienza su questa tematica. La certificazione rappresenta un elemento competitivo per la valorizzazione e la differenziazione delle produzioni sul mercato concepito dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali».

Tecnologie al servizio della sostenibilità

«La messa in opera – prosegue Daniele Rosini, assistente relazioni con i soci – di una rete di monitoraggi per l’osservazione degli insetti dannosi per la bietola (cleono, lisso, nottue defogliatrici) e l’adozione di un modello previsionale per la partenza mirata e puntuale dei trattamenti anticercosporici sono anch’esse strategie adottate da Coprob per limitare l’impatto sull’ambiente. In particolare, il modello previsionale, originariamente sviluppato negli USA, è uno strumento testato da oltre 10 anni e adattato alle realtà climatiche italiane dal servizio di sperimentazione Beta di Coprob, che si è dimostrato particolarmente efficace per anticipare l’attacco del patogeno con gli opportuni prodotti di copertura. La raccolta, l’ordinamento e la digitalizzazione dei dati necessari alla certificazione SQNPI – continua Rosini – permetteranno inoltre a Coprob di realizzare analisi agronomiche più approfondite individuando punti di forza e criticità non immediatamente evidenti in modo da perfezionare i modelli previsionali e i supporti decisionali (DSS)».

«Occorre poi tener presente – continua Cenacchi – che l’esperienza dei produttori è senza dubbio importante, ma non si può considerare sufficiente per avere un quadro sempre dettagliato e aggiornato della situazione alla luce dei tanti impegni richiesti dalla loro attività quotidiana. Ecco quindi che risulta determinante potersi affidare a un Servizio tecnico moderno ed efficiente come quello offerto da Agronica, azienda dall’esperienza ventennale specializzata nelle soluzioni software professionali per il settore agroalimentare».

Il prodotto di punta di Agronica è il software GIAS, suite informatica completa ed evoluta per la gestione colturale delle varie specie (orticole, frutticole, seminativi), fornito gratuitamente da Coprob ai bieticoltori aderenti.

Tra i numerosi servizi offerti da Agronica c’è il Quaderno di Campagna, che permette un’agevole gestione della coltura: il sistema considera i vincoli di etichetta dei prodotti fitosanitari, dei fertilizzanti e dei disciplinari, offre il supporto tecnico alle decisioni (DSS) quali irrigazione, difesa, piani di fertilizzazione, raccolta dati meteo e l’archiviazione e il controllo dei documenti previsti dalla certificazione SQNPI.

Formazione per i soci

Coprob sta anche organizzando lo svolgimento di brevi corsi di formazione ai bieticoltori per l’utilizzo di GIAS: «in un momento difficoltoso come quello attuale – conclude Cenacchi – alla cooperativa è richiesto non solo di gestire un sistema di raccolta documentale e di controllo ma anche di svolgere un’attività di comunicazione e formazione intesa allo sviluppo di una figura più moderna di agricoltore, in grado di accedere lui stesso ai sistemi informatici per padroneggiare dati e documenti, gestire il quaderno di campagna, utilizzare strumenti di supporto decisionale e interpretare modelli previsionali».

Una sfida stimolante che porterà il settore bieticolo-saccarifero, e l’agricoltura in generale, a essere più competitiva e sostenibile, ma che non può prescindere da misure per sostenere il reddito dei coltivatori già nei prossimi anni.