Il Covid non blocca l’espansione del gruppo CGBI (Confederazione generale bieticoltori italiani), che fa capo alle due storiche associazioni bieticole nazionali, ANB e CNB.
Cresce la presenza della Confederazione generale bieticoltori italiani sul mercato italiano del biogas, attraverso l’acquisizione dell’impianto La Valle Green Energy Soc. Cons. di Cerea (VR), con una potenza istallata di 999kw, alimentato con i seminativi prodotti sui terreni condotti direttamente oltre a quelli conferiti dai soci costitutori della società consortile. La Confederazione espande così la capacità di trasformazione delle polpe surpressate, consolidando il progetto che ha visto in questi anni integrare il prezzo bietole con 4-5 euro/t.
Un valore assolutamente significativo che ha contribuito al mantenimento della filiera bieticolo-saccarifera e valorizzato sul reddito agricolo le risorse finanziarie dell’associazionismo agricolo.
CGBI è il secondo gruppo nazionale come numero di impianti biogas partecipati e il primo come impianti assistiti (circa 200). Si conferma la confederazione agricola leader in Italia per numero di impianti a biogas, 19 di proprietà e 26 in gestione diretta, complessivamente 45 MW di potenza elettrica installata.
«Puntare sulle agroenergie nelle filiere biogas e biometano, significa dare slancio alla ripresa post Covid generando un importante indotto in termini produttivi e occupazionali e sviluppando un progetto di economia circolare assolutamente in linea con gli obbiettivi di riduzione della CO2 che ispirano le politiche energetiche a livello comunitario e nazionale. In questo processo le associazioni bieticole ambiscono ad essere protagoniste, forti dell’esperienza maturata e sicure di poter coniugare sviluppo, ambiente e reddito agricolo», hanno dichiarato Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi e Gabriele Lanfredi, rispettivamente presidente e vicepresidente CGBI.