Stalla compost barn: sì più costosa, ma…

La stalla a cuccette, caratterizzata da un’area di riposo a posti singoli, è certamente la tipologia di struttura a stabulazione libera più diffusa in Italia e nel mondo per l’allevamento delle bovine da latte. Ma oggi un certo interesse viene destato dalla soluzione definita compost barn, che prevede un’ampia area di riposo a lettiera che viene regolarmente lavorata allo scopo di favorire il rimescolamento e il compostaggio delle deiezioni con il materiale organico utilizzato come lettime.

Il progetto «Compost barn per le vacche da latte nell’area del Parmigiano Reggiano: una soluzione innovativa, sostenibile e alternativa alle cuccette» ha consentito di verificare e valutare dal punto di vista tecnico-economico questa soluzione innovativa di stabulazione, che viene proposta per le bovine da latte e per i bovini in genere; nello specifico, il lavoro ha interessato gli allevamenti dell’area di produzione del Parmigiano Reggiano, con tutte le loro peculiarità, ma le indicazioni scaturite possono avere validità generale anche al di fuori del comprensorio di produzione.

Il progetto ha chiaramente dimostrato come, dal punto di vista della costruzione di stalle nuove, ci sia un aumento del costo di costruzione unitario con le soluzioni compost barn, variabile a seconda della tipologia progettata e soprattutto della superficie unitaria assegnata in zona di riposo.
Peraltro, anche il costo eventuale di ristrutturazione di una stalla a cuccette in stalla compost è piuttosto rilevante, soprattutto per la necessità di costruire nuova superficie coperta e a causa delle inevitabili demolizioni di opere murarie e disinstallazioni di attrezzature.

Anche il costo di gestione annuo della stalla, per quanto attiene alla cura e alla gestione della zona di riposo e alla rimozione degli effluenti, mostra un netto aumento passando dalle stalle a cuccette alle stalle a lettiera lavorata, soprattutto a causa delle voci di costo materiale da lettiera, macchine e manodopera.

I materiali

Un aspetto problematico che è stato evidenziato è la scelta dei materiali da lettiera: per la compost barn si adattano meglio tipologie di materiale tradizionalmente meno usate nel comparto dell’allevamento bovino da latte, come segatura, trucioli o fibre vegetali di altra origine, ma questi materiali possono avere costi di acquisto più alti rispetto alla paglia.
Inoltre, la qualità dei lettimi, specialmente per l’aspetto del contenuto di umidità, può avere effetti evidenti sullo stato di manutenzione della lettiera e sull’igiene degli animali. Particolare attenzione deve essere posta dagli allevamenti che producono latte destinato alla trasformazione in formaggio, perché l’impiego di lettimi non adeguati (ad esempio materiali derivanti dal compostaggio del verde urbano, oppure segature troppo umide) può comportare elevati rischi di contaminazione da sporigeni, con conseguenti problemi per i prodotti caseari a lunga stagionatura.

Aumento del riposo e meno patologie podali

La superficie morbida e priva di ostacoli della lettiera compost permette alle bovine di riposare in modo adeguato, in condizioni di assoluto benessere, a patto di rispettare le superfici unitarie assegnate in sede di progettazione.
Bisogna però dire che questo non può essere considerato il vantaggio principale di questa soluzione, anche perché le moderne cuccette a buca con paglia, adeguatamente dimensionate e dotate di attrezzature di contenimento correttamente posizionate, sono assolutamente confortevoli e permettono un riposo tranquillo e protetto.
L’aspetto che invece caratterizza in positivo la lettiera lavorata è sicuramente il fatto che gli animali passano, su pavimenti duri di calcestruzzo, una quota minore del loro tempo trascorso in piedi nella giornata media. Tutto ciò può comportare un beneficio in termini di incidenza delle problematiche podali.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte n. 1/2021
La stalla compost barn: vantaggi tecnici e costi di gestione
di P. Rossi