«L’insediamento del Tavolo di filiera della canapa industriale, sollecitato da tempo, dia pieno avvio a un percorso di pianificazione, snella e puntuale, per il rilancio del settore. A livello nazionale, ma anche europeo, ci sono margini importanti per dare impulso al comparto, particolarmente performante e green. È quanto dichiarato dalla Cia-Agricoltori Italiani, la cui delegazione ha partecipato oggi all’incontro convocato dal sottosegretario Giuseppe L’Abbate con oltre 50 rappresentanti istituzionali, accademici e del mondo produttivo.
Oggi – spiega la Cia – le centinaia di aziende agricole che stanno investendo su questa coltura (+200%), portando a oltre 4.000 gli ettari di canapa seminati, chiedono un necessario salto di qualità che sostenga questa importante occasione di reddito agricolo e contribuisca a sviluppare produzioni sempre più innovative, capaci di ridurre il consumo di suolo, favorire le rotazioni agronomiche, diserbare i terreni e bonificarli dai metalli pesanti.
Dal Tavolo di filiera è, dunque, urgente – sottolinea la Cia – che si proceda, subito, anche all’istituzione del tavolo di settore, appena annunciato, e che s’intervenga per migliorare la Legge 246/2016 relativa alle disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa.
Occorre anche orientare al meglio le risorse a disposizione, come i 10 milioni stanziati per le filiere minori nell’ultima Legge di bilancio.
Anche Confagricoltura ha commentato l’incontro sottolineando che «c’è l’occasione di dare nuove prospettive a una filiera agroindustriale fondamentale come quella della canapa, attraverso un piano di settore articolato e condiviso».
Ad avviso di Confagricoltura è giunto il momento di superare tutte le incertezze legate alle singole destinazioni d’uso della canapa industriale che ne hanno frenato lo sviluppo e di collaborare, ognuno per la propria parte – imprese, istituzioni, enti di ricerca ed enti di controllo – alla costruzione di un percorso di crescita del settore, che possa essere una concreta opportunità per le imprese agricole, anche in relazione ad eventuali riconversioni di alcune produzioni.