La legge di bilancio approvata a fine anno contiene, tra le tante, anche una misura che riguarda il fondo di 150 milioni di euro per il sostegno alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. È senza dubbio l’intervento più importante rivolto specificatamente al settore primario.
La legge dedica a tale regime di aiuto due commi (128 e 129), il cui contenuto è piuttosto sintetico, limitandosi a individuare l’importo dello stanziamento e la finalità generale dell’intervento (co.128) e a rimandare ad uno o più successivi decreti Mipaaf per la definizione dei criteri delle modalità di utilizzazione degli importi disponibili (co.129).
I provvedimenti attuativi devono essere concordati con l’intesa della Conferenza delle Regioni e pubblicati entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio. Pertanto, entro il prossimo 2 marzo, le regole per il funzionamento del regime d’aiuto dovrebbero essere ufficializzate e si conosceranno tutti i particolari.
Le indicazioni contenute nei due commi non consentono di avere certezze su quali possano essere le intenzioni politiche alla base dell’intervento. Un’ipotesi potrebbe essere quella di destinare le risorse per un ulteriore bando dei contratti di filiera e di distretto che periodicamente il Mipaaf emana da alcuni anni a questa parte (l’ultimo nel 2017).
Un’altra soluzione potrebbe essere quella di suddividere lo stanziamento tra più settori beneficiari e prevedere interventi specifici per ognuno di essi, tenuto conto delle relative esigenze.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 1/2021
Manovra con molti fondi ma poca strategia
di E. Comegna
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale