Il Trentino è una delle regioni viticole che presenta lo stock più elevato di sostanza organica nel suolo a causa in primo luogo del suo clima, più fresco e meno favorevole alla mineralizzazione della sostanza organica del suolo. Tuttavia, i dati disponibili indicano che nei vigneti trentini il tenore di sostanza organica è in lenta diminuzione: in 30 anni dal 1980 al 2011, il contenuto medio di sostanza organica in 63 suoli vitati trentini è passato da 3,2 a 2,6%.
La necessità di mantenere il tenore in sostanza organica dei suoli ha spinto la Fondazione E. Mach a verificare, per un triennio, l’effetto della somministrazione di soli ammendanti per fertilizzare il vigneto, in confronto con la normale gestione della fertilità aziendale.
Effetto degli ammendanti sulla vegetazione
Per quanto concerne i parametri vegetativi, i risultati della sperimentazione evidenziano che in due località i valori delle medie triennali di NDVI (indicatore della biomassa fotosinteticamente
attiva) e SPAD (indice indiretto del contenuto in clorofilla) sono risultati superiori per le tesi ammendate rispetto al testimone aziendale (grafici 2 e 3).
Questo tipo di risposta è confermata anche in un’altra località per quel che riguarda il colore della vegetazione, descritto dallo SPAD, ma non per l’indice NDVI che risente del sistema di acquisizione del dato. Quest’ultimo risultato è influenzato però dalla forma di allevamento a Pergola trentina e lo strumento, su tale sistema di potatura, misura in uno strato di vegetazione più basale, caratterizzato da foglie più mature.
Per avere un quadro generale la ricerca ha integrato tutti i dati nutrizionali triennali in relazione all’effetto delle diverse tesi e la tesi ammendata con letame ha presentato valori di azoto, al limite della significatività statistica, e potassio fogliare significativamente più elevati rispetto alla tesi testimone, mentre quella ammendata con compost per questi due parametri mostrava valori intermedi ma comunque significativamente superiori rispetto al test.
In seguito al minor assorbimento di potassio e alla nota relazione di antagonismo tra i cationi potassio e magnesio, la tesi testimone ha fatto rilevare valori statisticamente più elevati di magnesio fogliare. Entrambe le tesi ammendate, inoltre, presentano generalmente una maggior concentrazione di zolfo e ferro rispetto al test.
Effetto degli ammendanti sulla produzione
L’analisi dei dati produttivi di tutti i vigneti dimostra che nessun effetto generale sulla produttività è imputabile alle diverse forme di ammendamento. Solo dall’elaborazione effettuata per vigneto si evidenzia qualche effetto specifico. In una località, ad esempio, le piante non ammendate hanno prodotto significativamente di più rispetto a quelle ammendate (3,26 kg/pianta contro i 2,35 e 2,48 kg/pianta delle tesi compost e letame rispettivamente), mentre in un’altra le piante di controllo presentavano pesi medi dei grappoli superiori (143 g contro i 127 g/grappolo delle tesi ammendate), ma un numero di grappoli inferiore, sicché la produttività era la medesima delle tesi ammendate.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 32/2020
Letame e compost validi surrogati nella concimazione viticola
di S. Pedò, D. Porro, A. Cristoforetti, D. Bona, M. C. C. Ippolito, R. Zanzotti, D. Trainotti
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