Joao Pacheco del think tank agricolo Farm-Europe analizza e critica la gestione del processo di riforma della Pac da parte della Commissione europea. Filmato il 23 novembre 2020.
L’intervento di Joao Pacheco
Il processo di riforma della Pac è piuttosto strano. È bizzarro sentire la Commissione europea dire oggi che gli emendamenti dell’Europarlamento e del Consiglio non sono abbastanza ambiziosi sull’ambiente quando tutti sappiamo che la proposta iniziale del 2018 la stessa Commissione dava piena flessibilità ai Paesi per poter decidere sulla politica nazionale. I cosiddetti piani strategici erano lasciati molto ‘aperti’.
Per esempio, un Paese poteva scegliere di dedicare pochissime risorse agli ecoschemi e un altro molto di più, rendendo impossibile raggiungere un livello Ue di ambizione ambientale.
E ora la Commissione dice: dobbiamo alzare ancora di più l’ambizione, al livello dei target delle strategie Farm to Fork e Biodiversità. Ma da dove la Commissione trae legittimazione legale per questa richiesta? La Commissione non può dire a Europarlamento e Consiglio di adottare le idee contenute nelle strategie, che non sappiamo che impatto avranno e non sono state trasposte in legislazione.