L’utilizzo della doppia manichetta su pomodoro con restituzione del 75% dei consumi idrici della pianta risulta vantaggioso sia per il risparmio di acqua irrigua, pari al 20%, sia per i valori di produzione commerciabile ottenuti, superiori rispetto a quelli del regime 75% a singola manichetta.
A testimoniarlo sono i risultati di una prova svolta in pieno campo nell’annata 2019 presso il Centro per la sperimentazione e valorizzazione delle colture mediterranee di Syngenta sito in agro di Foggia u un ibrido di pomodoro da industria a frutto allungato.
A partire dalla ripresa vegetativa delle piante e per tutto il ciclo colturale sono stati adottati tre regimi idrici differenti: IR75, IR75dm (doppia manichetta) e IR100 che corrispondevano alla restituzione, ad ogni irrigazione effettuata, del 75% (IR75 e IR75dm) e 100% (IR100) del volume ottimale di cui necessitavano le piante (tabella 1).
Per le componenti della produzione (numero di bacche totali e commerciabili per pianta) e per i parametri biometrici (peso medio, diametro assiale e diametro equatoriale) la restituzione ottimale dei consumi evapotraspirativi (IR100) ha favorito l’ottenimento di bacche contraddistinte sia da maggiori dimensioni, sia da un peso medio più elevato, rispetto al regime IR75, a eccezione del numero di bacche commerciabili (tabella 2).
Il minor valore di bacche commerciabili per le piante irrigate con il regime IR100 è attribuibile al maggior numero di bacche di scarto che con tale regime è risultato piuttosto rilevante.
Pertanto, la più alta produzione ottenuta con il regime IR100 è stata determinata esclusivamente dal peso medio delle bacche, grazie in particolare al maggior diametro assiale del pomodoro (tabella 2). Diverso comportamento ha invece presentato il regime IR75dm in cui la produzione commerciabile sembrerebbe dipendere maggiormente dal numero di bacche commerciabili (valore statisticamente più alto) anziché dal peso medio che è risultato comunque più elevato rispetto al regime IR75.
Nel complesso, quindi, i parametri della produzione e quelli biometrici nel regime deficitario che ha previsto la collocazione della doppia manichetta (IR75dm) hanno manifestato un comportamento intermedio tra gli altri due regimi.
Da notare, inoltre, che in ogni caso il rapporto diametro assiale/diametro equatoriale della bacca è risultato superiore a 1,3, limite soglia per la destinazione dei pomodori alla produzione di pelato (dm 4-9-1985).
I risultati ottenuti confermerebbero i vantaggi derivanti dall’utilizzo della doppia manichetta, legati principalmente a una maggiore predisposizione da parte delle piante a tollerare al meglio condizioni di stress idrico che potrebbero presentarsi con l’avanzare del ciclo, anche in modo persistente.
Ciò consentirebbe di far ricorso alle strategie di irrigazione deficitaria, permettendo un utilizzo più attento dell’acqua di irrigazione con il contemporaneo mantenimento di accettabili livelli produttivi.
In tabella 2 sono anche riportati i risultati relativi ai principali parametri qualitativi analizzati.
Per il residuo ottico, parametro fondamentale per la qualità del pomodoro, va evidenziato come, a eccezione del regime IR100, siano stati ottenuti valori superiori a 5 °Brix che, secondo diversi autori, rappresenta il valore soglia affinché il pomodoro possa essere considerato di buona qualità ai fini della trasformazione. Il valore più elevato è stato ottenuto in corrispondenza di IR75dm.
L’aumento di questo parametro, al diminuire della disponibilità idrica, è ampiamente riportato in letteratura e diversi autori, hanno evidenziato un’elevata correlazione tra il maggiore accumulo di solidi solubili e il minore contenuto di acqua nei frutti di pomodoro.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 36/2020
Doppia manichetta su pomodoro: meno acqua e ottime rese
Di E. Nardella, A. Gagliardi, G. Gatta, M.M. Giuliani, N. Prencipe
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