Meno di un terzo dei prezzi di vendita al consumo dell’ortofrutta finisce agli agricoltori che spesso non riescono neppure a coprire i costi di produzione. È quanto spiega la Coldiretti in riferimento alla scelta dei coltivatori abruzzesi del Fucino di donare alle famiglie più bisognose parte dei raccolti rimasti in azienda perché sottopagati fino alla metà rispetto allo scorso anno.
Cinquemila chilogrammi di carote, patate, radicchio e altre decine di cassette di verdure sono stati consegnati al vescovo Pietro Santoro della Diocesi di Avezzano per le persone in difficoltà con un gesto simbolico di solidarietà ma anche di sensibilizzazione per la situazione pesante che si vive nelle campagne.
Iniziative che si susseguono in tutta la Penisola: gli orticoltori padovani hanno donato quintali di prodotti per arricchire i piatti della cena di beneficenza organizzata al Ristorante «Al Tezzon» per il completamento dell’ospedale di Rumbek in Sud Sudan. Ospiti il direttore Don Dante Carraro rientrato dalla Tanzania e Lino Zani guida alpina e maestro di sci di Papa Giovanni Paolo II.
Da una parte infatti ci sono gli effetti della crisi economica generata dal coronavirus dall’altra le conseguenze del clima impazzito con il moltiplicarsi di eventi estremi come gelo, grandine, nubifragi, siccità e caldo torrido che compromettono le produzioni di frutta e verdura provocando la perdita del lavoro di un intero anno in molte aziende agricole.
Considerata la situazione gli agricoltori hanno preferito regalare parte del frutto del loro lavoro a chi ha bisogno in un momento drammatico della storia del Paese con 4 milioni di nuovi poveri che in autunno saranno costretti a chiedere aiuto per sfamarci.
Per questo tra le priorità del Paese dovrà certamente esserci un piano straordinario di almeno un miliardo di euro per acquistare cibo 100% made in Italy da destinare alle famiglie più povere per la crisi sociale senza precedenti che l’Italia dovrà affrontare. Un intervento necessario – evidenzia Coldiretti – per fare fronte a quella che è diventata una vera e propria emergenza e, allo stesso tempo, sostenere il lavoro e l’economia del sistema agroalimentare tricolore duramente colpito dalle difficoltà delle esportazioni e della ristorazione.
In un momento difficile per l’economia e l’occupazione nazionale il consiglio della Coldiretti è di acquistare prodotto italiano e sostenere la campagna #mangiaitaliano.