Mentre qualcuno ancora si diletta a discutere sulle misure da prendere per contenere l’infezione, la Xylella supera i confini del Salento e arriva in provincia di Bari: 5 ulivi sono risultati infetti, conclamati, nelle campagne di Locorotondo.
Ricordiamo che non più tardi di 10 giorni fa l’Aiab Puglia, Associazione per l’agricoltura biologica, aveva chiesto alla Regione di bloccare l’abbattimento degli ulivi infetti da Xylella e di aprire alla ricerca che crede nella possibile cura degli alberi.
«Un’emergenza – sottolineava Patrizia Masiello, presidente regionale dell’Aiab – non può calpestare i diritti costituzionali e la libertà personale. Con gli svellimenti forzati stiamo andando oltre il nostro stato di diritto e questo mi preoccupa come cittadina democratica». Il batterio, evidentemente, non si cura dei diritti costituzionali.
La ministra Teresa Bellanova, pugliese, ha commentato: «L’avanzata del batterio mi mette paura, ma mi fa capire che ho avuto ragione nella battaglia che ho fatto anche contrastando chi mi invitava a togliere risorse dalla ricerca che è l’unica invece in grado di contrastare definitivamente questo flagello».
«Spero che presto possano partire le misure a sostegno previste nel piano per il contrasto alla xylella» ha aggiunto la ministra.
Intanto, a distanza di sette anni dall’ufficializzazione del primo focolaio in provincia di Lecce gli olivicoltori danneggiati sono ancora in attesa degli indennizzi per effettuare i reimpianti nella zona infetta.