Gli afidi costituiscono un grave problema di tipo economico per i produttori di lattuga, in quanto possono causare danni sia diretti, come arricciamenti, ingiallimenti e riduzione dello sviluppo vegetativo per la sottrazione di linfa, sia indiretti, come la trasmissione di virus fitopatogeni. Tali danni sono tanto più gravi quanto più gli attacchi sono precoci e intensi.
Le difficoltà del controllo
Nei periodi di massima infestazione, tra i primi di maggio e i primi di giugno, l’azione degli ausiliari risulta troppo lenta in rapporto all’elevato ritmo di moltiplicazione degli afidi e non consente un adeguato controllo delle popolazioni afidiche. Inoltre, anche in caso di completo azzeramento delle infestazioni afidiche nei cespi di insalata alla raccolta in seguito all’attività degli insetti utili, il più delle volte rimangono tracce evidenti dell’infestazione assolutamente non accettabili dal consumatore. La lattuga, infatti, è una coltura caratterizzata da una strettissima soglia di danno economico: la presenza all’interno dei cespi anche di un solo insetto o di qualsiasi altro tipo di residuo, di corpo estraneo o addirittura di macchia sulle foglie, può essere motivo di rifiuto dell’intera partita da parte delle strutture di commercializzazione.
La bassissima soglia di tolleranza della lattuga è solo uno dei motivi alla base delle notevoli difficoltà di un soddisfacente controllo degli afidi da parte degli agricoltori. Altre cause sono individuabili nell’elevatissima capacità riproduttiva di questi fitofagi, nella potenziale continua reinfestazione delle colture da afidi alati provenienti dagli appezzamenti adiacenti, nella spiccata capacità di questi insetti di sviluppare rapidamente fenomeni di resistenza alle molecole più comunemente impiegate per la difesa, nella brevità del ciclo colturale della lattuga e nella non completa affidabilità delle varietà di lattuga dichiarate resistenti a Nasonovia ribis-nigri. Si aggiungano le difficoltà di monitorare le infestazioni e di colpire il bersaglio da parte degli insetticidi su tipologie di insalata a cespo chiuso, quali Cappuccio e Iceberg.
Tutto ciò spiega la costante preoccupazione di agricoltori e tecnici di mantenere sotto controllo il livello delle infestazioni durante tutto il ciclo colturale ricorrendo ad adeguate strategie di difesa che prevedano l’applicazione, in alternanza o in miscela, delle poche sostanze attive realmente efficaci disponibili, siano esse di contatto o sistemiche.
Le caratteristiche che un valido insetticida deve oggi soddisfare sono, tra le altre, l’elevata efficacia e rapidità d’azione, la bassa tossicità nei confronti dell’uomo e degli altri organismi non bersaglio, la scarsa residualità negli alimenti, la selettività nei confronti degli organismi utili e, non ultimo, il breve intervallo di sicurezza.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 23/2019
Contro gli afidi su lattuga è efficace anche flupyradifurone
di S. Gengotti, C. Sbrighi
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale