«Superata l’emergenza coronavirus – dice Antonella Baldi, docente e prorettrice presso l’Università di Milano – dovremo fare i conti con un’economia di sussistenza, uno scenario che richiederà una riduzione dei costi e quindi la necessità di ottimizzare l’economia aziendale, a partire dalla formulazione delle razioni alimentari destinate alle bovine da latte».
Il tema delle soluzioni alimentari più innovative da adottare in allevamento sarà sicuramente tra i principali che verranno approfonditi nel corso della prossima edizione della Fiera internazionale del bovino da latte che si svolgerà dal 28 al 31 ottobre a Cremona.
«L’aspetto della formulazione della razione alimentare diventerà primario – afferma ancora Baldi – riconducendo di fatto la priorità dell’allevamento alle sue fondamenta, con l’obiettivo di mantenere la redditività aziendale e la qualità produttiva. Per la nutrizione delle bovine si potrà e si dovranno prevedere anche colture diverse, ma altrettanto di qualità, rispetto a quelle utilizzate finora in maggiore quantità, perché il problema potrebbe manifestarsi proprio con il mancato reperimento di sufficienti volumi di materie prime. In un’economia di sussistenza come quella che ci aspetta, le fondamenta del sistema vanno garantite, viceversa si potrebbero manifestare in stalla problematicità poi difficili da gestire».