Grazie a un decreto ministeriale approvato nei giorni scorsi, le imprese dei settori agricolo, agroalimentare, agrituristico e delle attività connesse colpite da calamità naturali di forte intensità non coperte da polizze assicurative o da altri strumenti alternativi e complementari, come ad esempio i fondi di mutualizzazione, potranno usufruire di indennizzi che potranno essere reperiti in modo coordinato da 5 diverse fonti di finanziamento pubblico.
Le calamità naturali prese in considerazione sono di sette tipologie: valanghe, frane, inondazioni, trombe d’aria, uragani, incendi di origine naturale, sisma ed eruzioni vulcaniche.
Il regime di aiuto scatta quando c’è stato il riconoscimento formale del carattere di calamità naturale dell’evento da parte delle competenti autorità.
Gli indennizzi saranno corrisposti anche per le calamità naturali che si sono verificate fino a 3 anni prima l’entrata in vigore del decreto ministeriale. I contributi coprono integralmente il danno subito e, in caso di ripristino del potenziale produttivo fino al livello preesistente, è prevista un’intensità massima dell’aiuto fino al 100%.
Tra i danni possono figurare quelli materiali, ad esempio a immobili, attrezzature, macchinari, scorte, e la perdita di reddito dovuta alla sospensione totale o parziale dell’attività per un periodo massimo di sei mesi dalla data in cui si è verificato l’evento.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 7/2020
Calamità naturali, importanti novità per gli aiuti pubblici
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale