Per consolidare la leadership di Macfrut come punto di riferimento del mondo ortofrutticolo italiano, quest’anno la manifestazione si arricchirà di un nuovo salone: Spices&Herbs Global solution.
Il Salone – ha dichiarato Renzo Piraccini presidente di Cesena Fiera – è unico nel suo genere in Europa e oltre a tanti espositori, soprattutto internazionali, ospiterà numerosi workshop tecnici e incontri b2b. Il Salone continuerà a vivere anche dopo Macfrut 2020 attraverso un Osservatorio economico permanente che vogliamo costruire insieme a Ismea – ha dichiarato Piraccini – per monitorare il mercato di spezie e erbe officinali. Un mercato globalizzato che vale decine di miliardi di euro nel mondo, gran parte realizzati in Asia.
Non a caso il partner internazionale di Macfrut quest’anno sarà proprio l’area asiatica e caucasica – ha concluso il presidente di Cesena Fiera – con presenza significativa di tanti Paesi espositori provenienti da quel continente.
Alcune spezie come il pepe – ha dichiarato Roberto Pernozzoli, responsabile acquisti di Montenegro società del gruppo Cannamela – vengono addirittura trattate in Borsa a Chicago e talvolta sono anche oggetto di speculazioni finanziarie. Siamo interessati – ha affermato Pernozzoli – a costruire qualche filiera italiana delle spezie, anche per questo abbiamo deciso di partecipare a Macfrut 2020.
Fippo (Federazione italiana produttori piante officinali) invece – ha dichiarato il presidente Andrea Primavera – ha scelto di essere a fianco di Macfrut, perché è giusto che in Italia ci sia una manifestazione di riferimento per il comparto attualmente costretto a girare l’Europa per incontrare clienti e produttori di mezzi tecnici.
L’Osservatorio economico – ha proseguito Primavera – per noi è fondamentale per capire rapidamente come reagire ai cambiamenti del mercato che vale oggi 4-5 miliardi di euro di prodotto agricolo trasformato in Europa.
Da qualche anno esportiamo addirittura prodotto in Cina: siamo il primo Paese produttore di semi di coriandolo al mondo ed esportiamo l’80% della nostra produzione di officinali, comprese 26 mila tonnellate, acquistate direttamente in Paesi terzi. Ci sono grandi opportunità – ha concluso Primavera – per l’agricoltura italiana.
Infatti il comparto, seppur piccolo, sta crescendo – ha replicato Fabio Del Bravo di Ismea – per una serie di ragioni legate alla ricerca di super food e cibi nutraceutici da parte dei consumatori ma anche per la necessità di assicurare una svolta verde a tanti comparti industriali dalla farmacia alla cosmesi fino alla difesa delle piante.
L’Osservatorio economico – ha proseguito Del Bravo – che realizzeremo in collaborazione con Macfrut, indagherà le superfici, i prezzi, gli scambi commerciali, l’export, che sta crescendo in Italia molto più dell’import: 37% contro 21% (media 2017-2018 contro 2010-2011).
Tanto che anche Bonifiche Ferraresi, l’azienda agricola più grande d’Italia con 7.000 ha coltivati, ha puntato sulle piante officinali – ha dichiarato Paolo Bruni, responsabile relazioni esterne di Bonifiche Ferraresi – che interesseranno soprattutto la Sardegna, dove vogliamo raggiungere la superficie di 100 ha.
Spices&Herbs Global solution sarà un grande salone b2b che speriamo possa contribuire a favorire lo sviluppo del settore a livello nazionale.