Nuovo capitolo sulla questione dei reimpianti nelle zone colpite dalla Xylella e sulla possibilità o meno di utilizzare specie diverse dall’olivo.
In merito alle polemiche scaturite dalla richiesta di impugnativa dell’articolo 26 del Bilancio regionale della Puglia dinanzi alla Corte Costituzionale avanzata dal Ministero dell’ambiente arriva la precisazione del sottosegretario alle politiche agricole Giuseppe L’Abbate.
«Il governatore Michele Emiliano – dice L’Abbate – sa perfettamente che la norma nazionale sull’autorizzazione paesaggistica per il reimpianto delle specie arboree in area colpita dal batterio Xylella fastidiosa in Puglia non può essere modificata con una legge regionale».
«Peraltro – aggiunge – la liberalizzazione al reimpianto di fatto c’è già. Nel 95% di tutto il territorio del Salento colpito da Xylella gli agricoltori possono reimpiantare specie diverse dall’olivo. Il divieto riguarda esclusivamente il restante 5% del territorio, interessato da vincoli paesistici, su cui a noi non risulta sia stata fatta alcuna richiesta di reimpianto di specie differenti».
«Quindi, in definitiva – conclude il sottosegretario L’Abbate – parliamo di una norma incostituzionale dal punto di vista tecnico e inutile da quello operativo perché gli obiettivi che si prefigge di raggiungere sono realtà già oggi».
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