Un’indagine della Fondazione Navarra illustra i risultati di tre anni di prove sull’effetto diradante del metamitron e sull’uso di prodotti stimolanti la colorazione in applicazione fogliare: nel primo caso risulta basilare il volume di adacquamento, per i secondi incidono di più le tecniche colturali.
Il diradamento chimico è una delle più importanti tecniche agronomiche a disposizione del frutticoltore per ottenere frutti di qualità. Proprio per questo la Fondazione Navarra continua a dedicare una parte importante dell’attività sperimentale alla messa a punto delle molecole diradanti disponibili sul mercato. Dal 2012 uno dei prodotti maggiormente indagati è il metamitron, una vecchia molecola conosciuta e registrata come diserbante, che negli ultimi anni ha avuto una «seconda vita» come diradante di melo e pero; l’interferenza a carico della fotosintesi che viene promossa da tale molecola, lo accomuna alla famiglia dei fitoregolatori pur non essendolo ufficialmente.
Nella prima parte dell’articolo si riassume un lavoro relativo ai volumi di bagnatura con i quali è possibile eseguire il trattamento diradante. Nella seconda parte si prova a far chiarezza sulla reale efficacia sui prodotti che, seguendo le indicazioni forniti dalla società distributrici, dovrebbero stimolare la colorazione delle mele rosse o bicolore.
Diradante su Fuji
Per tre anni, dal 2016 al 2018, sulla varietà Fuji è stata condotta una prova sperimentale con la sostanza attiva metamitron nella quale si sono confrontati due volumi di adacquamento (500 e 1.000 L/ha).
Il trattamento è stato eseguito con atomizzatore aziendale e per ottenere i due volumi di adacquamento diversi sono stati cambiati gli ugelli della raggiera. Le osservazioni numeriche sono state condotte a carico dei mazzetti fiorali e dei frutti. Per i primi si sono rilevati per ogni anno di prova il numero di mazzetti/ pianta (normalizzati) e il ritorno a fiore.
Per quanto riguarda i frutti, i rilievi eseguiti sono stati: numero, peso medio e distribuzione nelle classi di calibro (per le ultime 2 categorie dati non presentati). I rilievi dell’allegagione sono stati eseguiti esclusivamente alla raccolta dei frutti calcolando il grado di allegagione percentuale. Si è calcolata anche l’efficacia diradante: un indice che misura la riduzione del numero dei frutti provocata da una qualsiasi miscela diradante rispetto a un testimone non diradato. Nei tre anni di prova sia il numero dei frutti per pianta sia il grado di allegagione sono stati ridotti nelle tesi con metamitron rispetto al testimone. Confrontando le due tesi con metamitron si evidenzia una differenza significativa tra i due volumi di bagnatura testati, soprattutto nel 1° anno di prova, a favore dei 1.000 L/ha.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 43/2019
Su melo fitoregolatori più efficaci a volumi d’acqua maggiori
di Alessandro Zago, Michele Mariani
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