La Germania ha richiesto all’UE la sospensione dei dazi per l’import di nocciole dalla Turchia per compensare la riduzione di prodotto italiano causata dagli eventi climatici sfavorevoli.
«L’impatto climatico in Italia non è stato così negativo da compromettere le forniture richieste dal mercato tedesco» fa sapere Cia-Agricoltori italiani, secondo la quale la motivazione della Germania è puramente strumentale, essendo il primo mercato di sbocco per le nocciole turche (25%).
Il dazio zero, tra l’altro, secondo Cia, potrebbe creare un precedente, aprendo il fronte a importazioni agevolate che taglierebbero fuori l’Italia, principale competitor turco.
L’iniziativa tedesca, secondo l’associazione, quindi rallenterebbe lo sviluppo della coltivazione di nocciole in Italia che negli ultimi due anni ha aumentato del 10% la produzione, conquistando il primo produttore europeo con una quota di mercato del 77%.
Il boom turco nella produzione di nocciole è stato, peraltro, oggetto di critiche dalla comunità internazionale, evidenziate dall’inchiesta del New York Times che ha accusato Istanbul di impiegare nella raccolta rifugiati siriani senza tutele, sfruttando anche il lavoro minorile.
Al momento sembra che la reazione di Bruxelles alla richiesta tedesca sia negativa, ma sarà il caso che il nostro Paese non abbassi la guardia su un tema come questo.