L’annata difficile non ha fermato Combi Mais

I risultati produttivi e qualitativi del sesto anno del progetto Combi Mais confermano ancora una volta quanto genetica e innovazione tecnologica siano importanti sia per far fronte ad annate meteorologicamente difficili, sia ai mercati sempre più penalizzanti per le commodity indifferenziate.
«L’interpretazione di una moderna agricoltura sta nella capacità di superare le difficoltà, che mai come quest’anno si sono presentate a causa delle avverse condizioni climatiche – ha detto alla presentazione dei risultati dell’annata 2019 Mario Vigo, patron del progetto e presidente di Innovagri. Combi Mais ancora una volta si conferma una garanzia a livello di produttività, sostenibilità, qualità».
Nonostante la stagione abbia infatti messo a dura prova la coltivazione del mais in Pianura Padana, alternando siccità, freddo fuori stagione e temperature elevatissime nei mesi estivi, il protocollo di produzione di Combi Mais ha garantito risultati di produzione soddisfacenti rispetto alla media dell’area di riferimento, riuscendo a contenere i danni provocati dagli eventi climatici estremi che si sono registrati negli ultimi mesi.

Due ibridi per granella alimentare umana e zootecnica

La sfida di quest’anno, dimostrare che si può creare valore anche per i produttori di latte e carne, fondamentali per il Made in Italy agroalimentare italiano, stava nell’ampliare l’impiego della granella non solo per uso alimentare, ma anche zootecnico utilizzando due ibridi di Syngenta: Sy Brabus per continuare nella filiera della farina per polenta ed il Sy Fuerza per la produzione di granella destinato all’alimentazione animale.

Risultati 2019: resa e qualità

La raccolta, iniziata il 13 settembre e conclusa dopo 11 giorni ha dato questo esito: la produzione media di granella è stata di 15,3 t/ha, un calo del 4,3% rispetto al 2018, ma decisamente più contenuto del 10% – 15% di calo registrato nell’areale, a conferma che il protocollo ha permesso di contenere le perdite.
«Nello specifico Sy Fuerza ha prodotto il 3,4% in più di Sy Brabus e dalle analisi della granella di Sy Fuerza – ha evidenziato il responsabile marketing di Syngenta Francesco Scrano – contenuto e digeribilità dell’amido sono decisamente superiori a confronto con un campione di altri ibridi di primarie società coltivati in zone limitrofe. Parliamo di 5,3 punti in maggiore digeribilità dell’amido, ossia il «carburante» che determina la resa in allevamento che equivalgono (su una resa di 15,5 t) a 1-2 t di amido digeribile in più, un valore per il quale è lecito richiedere un Premium Price per l’impiego alimentare zootecnico».

Il contributo dei partner

A contribuire a questi risultati sono stati ovviamente i tanti partner del progetto: la nutrizione in fertirrigazione ha previsto l’impiego di Idrofloral 10.50.10 e 15.10.30 di CIFO distribuiti in 5 subirrigazioni Quilt Xcel e Ampligo di Syngenta hanno sostenuto la fisiologia delle piante e protetto dagli attacchi di piralide integrandosi con l’impiego del biostimolante Sinergon Plus e K+S 64 di CIFO.

Sempre sul fronte della nutrizione con i concimi organo-minerali ad elevata efficienza Unimer ha messo a disposizione Flexifert, distribuito in presemina con spandiconcime Axis 20.2 di Kuhn e Super Azotek N32 in sarchiatura. Inoltre, prima della preparazione del letto di semina è stato distribuito Microlife, ammendante mirato a migliorare struttura e fertilità del suolo. Importante in questo senso anche il contributo di Kuhn per la minima lavorazione del suolo con il coltivatore Cultimer 300.
Sul fronte della precisione Topcon Agriculture ha installato sulla trattrice Deutz-Fahr 7250 TTV i sistemi guida parallela e di mappatura: Monitor X35, volante elettrico AES35 e sensore Cropspec mentre Netafim, oltre al sistema di subirrigazione, ha fornito i sensori per l’umidità del terreno Netasense e la centralina Umanage per l’irrigazione da remoto.

Novità di quest’anno è stata anche Farmshots, piattaforma digitale di Syngenta che permette di identificare fattori di discontinuità nell’appezzamento sulla base della rilevazione NDVI fornendo supporto alle decisioni in termini di nutrienti, agrofarmaci e irrigazione.
Il coordinamento di tutti gli step delle attività è stato affidato, come negli anni precedenti, alla regia di Amedeo Reyneri, docente di agronomia e colture erbacee presso l’Università di Torino.

 

Lorenzo Andreotti