NBT, firma l’appello europeo a sostegno delle nuove bioteconologie!

piante in laboratorio di miglioramento genetico

Le nuove tecniche di breeding, quelle messe a punto dopo la direttiva 18 del 2001, prima fra tutte il genome editing, che consente di spegnere un gene o di correggerlo, meritano di essere normate con disposizioni specifiche, diverse da quelle previste per gli organismi modificati geneticamente tramite le più note modalità, risalenti agli anni 80.

In caso di assimilazione delle New breeding techniques (Nbt) a queste ultime tecnologie il rischio per l’intera Europa è di rimanere al palo su un settore strategico per il futuro dell’agricoltura, mentre nel mondo, colossi come USA, Cina, Giappone e anche Russia destinano immense risorse finanziarie alla ricerca genetica basata sulle Nbt.

Basti pensare che se negli anni tra le varietà di frumento tenero coltivate nel nostro Paese quelle italiane erano oltre il 90% del totale, attualmente sono poco meno del 35%.

Agli agricoltori europei servono varietà capaci di sfruttare meglio le sostanze nutritive del terreno o somministrate attraverso l’agricoltura di precisione, di resistere alla siccità e alle malattie più diffuse per ridurre l’uso di agrofarmaci e quindi l’impatto sull’ambiente.

Il Crea e molte Università italiane sono già pronti a migliorare geneticamente a costi accessibili alla piccola industria sementiera nazionale o direttamente alle organizzazioni di agricoltori le varietà autoctone alla base del nostro made in Italy.

Il sito internet dei promotori dell’iniziativa. Per firmare l’appello clicca su “Firma adesso” (versione italiana) o su “Sign up” (versione inglese)

Per questo dobbiamo appoggiare il gruppo di ricercatori europei che, sfruttando le regole dell’Unione, ha intrapreso un’iniziativa al fine di proporre al Parlamento europeo un testo normativo per adeguare la vecchia direttiva 18 del 2001.

Servono a livello dell’intero continente 1 milione di firme, 60.000 provenienti dall’Italia, ma al momento nel nostro Paese sono meno di 500 i sottoscrittori dell’appello che scade a luglio prossimo (aggiornamento del 15 ottobre: sono 580 i sottoscrittori italiani).

 

Promotori dell’iniziativa: www.growscientificprogress.org

Per firmare l’appello: https://eci.ec.europa.eu/011/public/#/screen/home