La tecnica di gestione del suolo è uno degli aspetti fondamentali nella conduzione agronomica di tipo integrata e/o biologica nell’ambito dell’agrosistema vigneto.
La tradizione siciliana si è sempre basata sulle continue lavorazioni, anche profonde , escludendo qualsiasi possibilità di copertura vegetale del terreno.
La conseguenza negli anni di una gestione di questo tipo ha provocato diversi effetti negativi quali l’asportazione degli strati microbiologicamente e chimicamente più fertili con l’erosione causata dal ruscellamento delle acque meteoriche, l’elevata ossidazione della sostanza organica, la formazione di una «suola» di lavorazione con difficoltà di approfondimento dell’apparato radicale e di sgrondo delle acque, la compattazione del suolo, la scarsa portanza del terreno.
Il Gruppo Mezzacorona, forte dell’esperienza trentina sugli inerbimenti, ha voluto verificare questo tipo di gestione anche nelle due aziende siciliane (Villa Albius ad Acate, in provincia di Ragusa, e Solsicano a Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento).
Le prime esperienze di inerbimento sono iniziate ancora nel 2003, con la tecnica del sovescio.
Sono state utilizzate essenze appartenenti alla famiglia delle leguminose (favino e veccia), seminate a file alterne all’inizio dell’autunno, con lo scopo di creare competizione alle erbe spontanee, coprire il suolo in breve tempo e contenere il fenomeno dell’erosione.
In primavera, nella fase di prefioritura delle leguminose, si sovesciava l’inerbimento interrando la biomassa nei primi centimetri del suolo e durante la stagione estiva venivano effettuate alcune lavorazioni superficiali.
Sono state seminate diverse specie erbacee in un vigneto in collina, nello specifico:
- favino;
- favino con veccia;
- due tipologie di trifoglio con graminacee;
- frumento duro;
- frumento duro con veccia;
- classiche lavorazioni ripetute del suolo.
Sulla prova è stato effettuato un monitoraggio continuo dell’acqua defluita, del terreno eroso durante le piogge e la disponibilità di azoto minerale durante tutto il ciclo della vite.
I fenomeni erosivi sono stati più evidenti nella tesi gestita con le lavorazioni, priva di una copertura erbacea, mentre nei filari inerbiti si è avuta una riduzione di terreno eroso fino al 72%.
La gestione del suolo con sovesci, applicata per più anni nelle due aziende, ha apportato numerosi benefici primo tra tutti l’aumento del contenuto di sostanza organica.
La percentuale media di sostanza organica è passata da 1,6 nel 2002 a 2,1 nel 2018.
Oltre all’aumento della sostanza organica c’è stato un miglioramento delle proprietà fisiche del terreno (struttura, tessitura, porosità), dovuto alla maggior attenzione al momento delle lavorazioni (terreno in condizioni ideali per lavorarlo).
Si è inoltre ridotto, in modo importante, il fenomeno dell’erosione e il compattamento del suolo.
Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 4/2019
Sovescio in vigneto per una gestione sostenibile del suolo
di M. Varner, D. Giallo
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale