Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene entrano, con l’iscrizione di Patrimonio dell’Umanità, nella famiglia blasonata dell’Unesco. Lo ha deciso domenica l’organizzazione, riunita in Azerbaijan.
Le Colline diventano così il 55° sito italiano, l’8° nel Veneto, il decimo al mondo iscritto alla categoria di «paesaggio culturale» e si aggiunge agli altri 1.092 località del pianeta.
Si tratta di un’area totale di 18.967 ettari nel cuore del Veneto. «Ci avevamo creduto sin dall’inizio, 10 anni fa – ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia – quando demmo avvio al percorso per candidare questa porzione così unica e particolare del territorio veneto a patrimonio dell’umanità».
Il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio guarda al riconoscimento come a «un punto di partenza per il futuro. Adesso la sfida che ci attende è quella della conservazione dei caratteri specifici e tradizionali di questo splendido territorio quale patrimonio da trasmettere alle future generazioni, a beneficio dell’intera umanità».
Quella delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è stata la prima candidatura Unesco viticola che ha puntato decisamente sul paesaggio generato dal lavoro degli agricoltori nei secoli e non sul prodotto».