Con una sentenza emessa il 5 giugno scorso la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Paola Di Nicola, ha accolto la richiesta di archiviazione del procedimento contro ignoti per la manipolazione di dati relativi alla produzione nazionale di latte.
Nell’ordinanza Di Nicola ha ritenuto di formulare alcune considerazioni e valutazioni critiche sugli organi di controllo e le autorità politiche che non alterano il merito della sua decisione, ma sono desumibili dagli atti del procedimento in maniera oggettiva.
«La falsità dei dati – ha scritto la giudice – è nota a tutte le autorità amministrative e politiche, rimaste consapevolmente inerti per vent’anni per evitare di scontentare singole corporazioni o singoli centri di interesse, così determinando ingenti danni allo Stato italiano che ha pagato le multe e agli allevatori-produttori che fino a oggi hanno rispettato le regole».
Ora la sentenza rischia di dare il via a una moltitudine di cause giudiziarie da parte degli allevatori con richieste di risarcimento danni milionarie.