Le esportazioni ortofrutticole dell’Italia, in controtendenza con il resto dell’export agroalimentare, nel 2018 sono diminuite di oltre 470.000 tonnellate.
Al di là di cause contingenti legate alla diminuzione della produzione, il fenomeno è preoccupante ed è legato a una pluralità di ragioni.
Sicuramente tra le cause principali vi è l’incapacità del sistema politico di creare opportunità e accompagnare le nostre produzioni all’estero con una adeguata opera diplomatica e organizzativa. Ma ve ne sono tante altre, dall’eccessiva frammentazione degli operatori a costi e tempi di movimentazione delle merci non concorrenziali con i principali competitor europei.
Il problema più grande è però la mancanza dei produttori. La riduzione del tessuto produttivo è la manifestazione più evidente di un malcontento causato da prezzi bassi, spesso sotto i costi di produzione, che non consentono una remunerazione dignitosa del lavoro degli imprenditori agricoli, del rischio da loro assunto, spesso prezzi vergognosamente inferiori a quanto viene poi pagato al dettaglio dai consumatori.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 16/2019
Prezzi troppo bassi, ortofrutticoltori sfiduciati
di L. Bazzana
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