Tra Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano e Anafi, l’Associazione nazionale allevatori Frisona Italiana, è stato definito, in collaborazione con le Università di Bologna, Parma e Padova, un nuovo indice genetico per valutare le bovine oggetto di selezione.
Questo indice vuole essere un aiuto prezioso per valutare tutti i costi e i ricavi connessi alla carriera produttiva delle bovine, con i loro fabbisogni alimentari, ai costi di trasformazione e alla rese in formaggio.
La logica è quella di valorizzare le vacche e il territorio dove vengono prodotti i foraggi destinati alla loro alimentazione, fondamentali per ottenere una dop d’eccellenza come il Parmigiano Reggiano. Tutto questo tenendo in considerazione la sostenibilità ambientale, la salvaguardia del territorio e il miglioramento delle condizioni economiche delle aziende impegnate nella produzione del «re dei formaggi».
Concretamente, il nuovo indice genetico sarà un valido alleato nella selezione di bovine sempre più funzionali alla produzione di formaggio, in particolare perché in possesso dei migliori valori di proteina e perché più resistenti alla mastite. Caratteristica, questa, che aiuterà a limitare l’utilizzo di antibiotici in stalla, una scelta strategica che punta a sottolineare l’impegno del Consorzio a garantire al consumatore la completa naturalità del prodotto.
L’indice in questione faciliterà poi l’individuazione degli animali più efficienti nell’ottimizzare gli alimenti e nel trasformarli in formaggio.